Era nelle previsioni ma la realtà ha superato, e non di poco, le aspettative. La Apple ha chiuso l'esercizio fiscale 2007 con il botto di un quarto trimestre che ha regalato ricavi sostanziosi e utili da record, con incrementi del 28% e del 67% rispettivamente rispetto all'ultimo periodo dell'anno precedente. Un exploit che regalerà alla società californiana risultati di tutto rispetto per chiudere il bilancio dell'intero anno: i previsti 23,9 miliardi di ricavi e 3.78 dollari per azione significherebbero una crescita del 24 e del 67% rispettivamente rispetto all'esercizio 2006.
Le vendite dei computer Macintosh e degli iPhone, si è detto, sono state la marcia in più per la casa di Cupertino, reduce da un'estate contrassegnata da una pioggia di nuovi annunci come mai forse era accaduto in passato. Prendiamo l'iPhone. Dal debutto di fine giungo a oggi ne sono stati venduti (esclusivamente nei negozi della compagnia telefonica AT&T) oltre 1,1 milioni di pezzi e quel che più conta è che a pochi mesi dal suo ingresso sul mercato statunitense lo smartphone della Mela ha conquistato la quarta posizione nella classifica dei cellulari più venduti negli Usa. I dati diffusi ieri l'altro dalla società di ricerca Strategy Analytics parlano infatti in questi termini e hanno dettagliato anche il profilo di chi ha sborsato i 599 dollari (poi scontati a 399 dollari) per mettersi in tasca il rivoluzionario apparecchio: la maggior parte ha un'età compresa fra i 20 e i 30 anni ma il 25% ha fra i 50 e i 60 anni. Il che significa che l'iPhone è un prodotto hi-tech che piace a una larga fascia di consumatori. Quello che non è ancora chiaro è quanto Apple ricavi dalla vendita di ogni telefonino, perché nessuno da Cupertino ha ancora rivelato i dettagli dell'accordo di "revenue-sharing" in essere con la At&T. Nei mesi che verranno, con il "dovuto" taglio ai prezzi di listino e l'ormai imminente sbarco in Europa, dove la concorrenza è ancora più pressante, Apple dovrà confermare che l'avventura nei cellulari non è stato solo un fuoco di paglia.
Sul fronte della musica digitale, invece, Apple dovrà guardarsi d'ora in poi da concorrenti (da Amazon.com a Nokia passando per major una volta alleate e ora sul piede di guerra come la Universal Music) che puntano in modo deciso ad erodere il dominio dello store musicale iTunes. I ricavi generati dai download di brani e compilation non sono per la società una voce di fatturato (e di profitto) strategica come lo sono gli iPod ma la buona salute delle vendite del negozio virtuale è un termometro assai indicativo per capire le tendenze dei consumatori quanto ad acquisti di canzoni e video digitali. In attesa dei prossimi eventi, Apple, intanto, ha pensato bene di rinfrescare del tutto o quasi il proprio catalogo di lettori e porre le basi per un ulteriore salto in avanti delle vendite su scala mondiale.
I computer Mac, infine. Stando ai dati della Gartner relativi al terzo trimestre Apple è oggi il terzo produttore nelle classifiche di vendita di pc negli Stati Uniti - dietro Dell e Hewlett Packard ma davanti a Toshiba e Gateway – con una quota di mercato che è salita in dodici mesi dal 6,2% all'8,1%, in virtù di circa 1,4 milioni di unità consegnate. La società ha confermato di suo come le consegne nell'ultimo trimestre fiscale siano lievitate del 34% per arrivare a quota 2,2 milioni di unità (di cui oltre 470mila venduti negli Apple Store), il record assoluto per i computer della Mela.
L'avvento dei nuovi modelli di desktop e di portatili ha quindi dato il contributo sperato in termini di ricavi e sfruttato al meglio il picco di domanda che in Nord America coincide con la ripresa delle scuole mentre il nuovo sistema operativo Mac Os X Leopard è il jolly che a Cupertino hanno giocato per fare il pieno di vendite nel periodo natalizio. E poi arriverà gennaio, e con il nuovo anno anche il MacExpo 2008: Steve Jobs tirerà fuori dal cilindro una nuova creatura per regalare agli azionisti della Mela ulteriori motivi di soddisfazione?
